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Dieta dimagrante naturale

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DEFINIZIONE E TIPI DI DIETA

La dieta è l'assunzione di cibo secondo delle regole, sia qualitative che quantitative, che possono dipendere da differenti condizioni di vita, salute, attività.



Le diete, possono essere distinte nei seguenti tipi fondamentali:

  1. DIETA ABITUALE
    E' caratterizzata essenzialmente dai gusti personali nell'ambito delle consuetudini alimentari tipiche della società e del luogo geografico in cui si vive e non è motivata dal raggiungimento di particolari obiettivi, nè soggetta a restrizioni.

  2. DIETA MEDICA
    Viene dettata da necessità di salute, serve per contribuire a contenere, o curare, determinate patologie, oppure per prevenire eventuali effetti negativi che alcuni cibi potrebbero avere in concomitanza con l'assunzione di alcuni tipi di farmaci.

  3. DIETA ESTETICA
    Dipende da esigenze di carattere estetico e nella maggioranza dei casi serve per perdere peso. Essendo motivata solo dalla propria autostima e dal desiderio di affermazione personale, è quella più difficile da realizzare e mantenere, perchè questo tipo di motivazione è molto subordinata allo stato d'animo giornaliero.

  4. DIETA SPORTIVA
    Dipende da esigenze di carattere sportivo e varia nella tipologia, composizione e distribuzione degli alimenti, in virtù delle necessità energetiche imposte dall'attività sportiva praticata, soprattutto se agonistica.

La sfera di interesse relativa alla finalità di questa trattazione, appartiene soprattutto alla dieta estetica.


DIETA ESTETICA

La dieta per finalità estetiche ha come obiettivo quello di sentirsi ed apparire più belli e generalmente viene praticata per eliminare l'antiestetico grasso superfluo.
Tale obiettivo è bramato generalmente dalle persone sovrappeso e si raggiunge tramite una dieta dimagrante, della durata necessaria a raggiungere il peso forma, dovrebbe essere poi seguita da una dieta di mantenimento protratta a tempo indeterminato.
Purtroppo, è convinzione comune che la dieta migliore sia quella che consente di perdere la maggior quantità di peso possibile nel minor tempo possibile e, possibilmente, senza essere attenagliati dalla fame, "Grave errore!" .

Non esistono diete miracolose e non esistono cibi che facciano dimagrire, tutto quello che viene ingerito può solo aggiungere calorie, non sottrarle.
Se improvvisamente ci si rende conto di voler dimagrire, non bisogna avere la pretesa di perdere in poche settimane quello che è stato accumulato nel corso di anni di trascuratezza alimentare, soltanto per non sfigurare nell'imminente estate al mare, e poi ricominciare a mangiare senza limiti fino alla successiva primavera. Così facendo si finisce col subire una frustrazione dopo l'altra, rovinarsi la salute e perdere fiducia in sè stessi.

Ogni persona sovrappeso, ma sana (cioè non affetta da patologie), dovrebbe diffidare dei dietologi che prescrivono pillole o altri farmaci per aiutare a dimagrire, se tali medicine fanno passare l'appetito possono essere droghe (generalmente a base di anfetamina o derivati) che influiscono sul sistema neurovegetativo, se invece consentono di mangiare liberamente senza assimilare, può trattarsi di medicinali purgativi, o altro ancora, in ogni caso si rischia di rovinarsi la salute e sicuramente non sarà possibile mantenere il peso forma dopo l'interruzione della somministrazione di tali farmaci.

Bisogna diffidare delle diete dissociate, perchè sono basate sul principio che determinate sostanze nutritive non possono essere metabolizzate efficacemente in assenza di altre sostanze di natura differente.
Certo il risultato a breve scadenza può essere incoraggiante: dimagrire senza dover limitare troppo la quantità dei cibi; ma una dieta dissociata non è fisiologicamente corretta e se viene prolungata nel tempo può portare anche a gravi scompensi metabolici.
Infatti, glicidi, protidi e lipidi, che costituiscono i principi nutritivi basilari dei cibi, hanno dei processi digestivi che sono intimamente collegati ed equilibrati tra loro. Un eccessivo squilibrio delle loro proporzioni, nel singolo processo digestivo, comporta, oltre alla mancata assunzione calorica, anche la produzione di radicali liberi ed altre sostanze la cui presenza ricorrente è nociva all'organismo.
Oltretutto, la dieta dissociata, non è nemmeno educativa dal punto di vista alimentare e non abitua gradualmente a mangiare le giuste quantità di cibo, pertanto, non potendo essere protratta per molto tempo, non appena si ricomincia la normale alimentazione, con le corrette proporzioni, si tende a recuperare il peso perso.

L'unico modo per dimagrire in modo salutare, idoneo a poter poi mantenere il peso raggiunto, è quello di abituare il proprio fisico ad assumere quantità di cibo proporzionalmente minori e meno condite, per tutto il tempo che, compatibilmente con un sano e fisiologico dimagrimento, si renderà necessario al raggiungimento dello scopo.


DIETA DIMAGRANTE

Chi necessita di mettersi a dieta, è una persona che abitualmente consuma razioni di cibo sproporzionate alle reali necessità del proprio organismo. Per perdere peso, invece bisogna ingerire quantità di cibo inferiori a quelle necessarie al proprio organismo.
Dal punto di vista quantitativo, si deduce che per chi vuole dimagrire, non sarà sufficiente mangiare meno di quanto faccia normalmente, ma dovrà mangiare meno di quella che già considera una razione insufficiente.
Dal momento che, presumibilmente, una persona che è fortemente sovrappeso è abituata a mangiare razioni di cibo fortemente in eccesso, risulta probabile che la differenza quantitativa tra il cibo che è abituata a consumare e quello che dovrebbe ingerire per poter dimagrire sia tanto maggiore quanto maggiore è il sovrappeso.

Si deduce che, mentre chi si trova lievemente sovrappeso (di 3-5 Kg al massimo) può iniziare senza indugio una dieta dimagrante, che potrebbe comportare una ipotetica riduzione del 10-20% delle razioni abitualmente consumate, chi invece è fortemente sovrappeso (di 10 - 20 Kg ed oltre), non potrà sopportare, proporzionalmente, un razionamento inferiore del 30-50% rispetto alle sue abituali razioni di cibo e, comunque, non potrà farlo per il tempo necessario a permettergli di recuperare il proprio peso forma.
Questa è la principale causa di fallimento e frustrazione di quanti iniziano una dieta e non riescono a portarla a termine, oppure, pur riuscendo ad avvicinarsi, a prezzo di spaventosi sacrifici, al peso voluto, poi non possono mantenerlo e finiscono col ritrovarsi al punto di partenza.

Per affrontare una dieta bisogna convincersi della necessità di imparare ad alimentarsi in modo corretto, che la corretta alimentazione non può essere un fatto occasionale, ma deve essere protratta per tutta la vita e che il tempo necessario ad ottenere il dimagrimento, non può essere deciso a priori ma deve tener conto:

  1. Della quantità totale di peso (Kg) da perdere;
  2. Del peso che realisticamente è possibile perdere in modo naturale e fisiologicamente corretto ogni settimana;
  3. Di permettere al fisico di abituarsi gradualmente a dosi di cibo più esigue per poter mantenere il peso forma raggiunto al termine della dieta vera e propria.

Se chi è lievemente sovrappeso, può permettersi di procedere per tentativi, sperimentando dosi di cibo via a via minori, rispetto a quelle abituali, fino a trovare quelle che gli permettono di perdere il peso voluto, senza complicarsi troppo la vita. Chi, invece, deve smaltire parecchio peso (oltre 4-5 Kg), necessita di una accurata e complessa procedura, che impedisca di commettere errori i quali, oltre a compromettere il raggiungimento dello scopo, si rivelino frustranti o addirittura dannosi per la salute.

La procedura più corretta per raggiungere e mantenere il peso forma in modo salutare e naturale, è la seguente:

  1. Calcolare quale dovrebbe essere il peso forma in funzione delle proprie caratteristiche fisiche ed antropometriche.
  2. Determinare il peso da perdere complessivamente con la dieta, facendo la differenza tra peso attuale e peso forma.
  3. Stabilire quanto peso perdere mediamente per ogni settimana di dieta, tenendo presente che per consentire al fisico di adattarsi bene ad un regime alimentare più esiguo, non bisognerebbe mai perdere più del 1,2% del peso corporeo alla settimana.
  4. Calcolare il fabbisogno calorico approssimativo personale della giornata tipo (normale giornata lavorativa) e della eventuale giornata di maggiore attività fisica (ad esempio la giornata di allenamento).
  5. Calcolare un fabbisogno calorico personale giornaliero che consenta di perdere mediamente alla settimana il peso stabilito al punto 3.
  6. Selezionare, nell'ambito delle varie categorie di cibi (pasta, carne,formaggi,frutta,companatico, ecc.) da assegnare ai pasti durante la dieta, i cibi con il minor contenuto calorico, per evitare di ridurre troppo le razioni dal punto di vista quantitativo.
  7. Calcolare ogni giorno, in base al contenuto calorico degli alimenti che si desidera mangiare, il peso in grammi di ogni alimento da assegnare ai pasti, in modo che tutti gli alimenti, complessivamente, non superino il fabbisogno calorico personale calcolato nei punti 4 e 5.
  8. Iniziare la dieta riferendosi al fabbisogno calorico di mantenimento (calcolato al punto 4) per la prima settimana, questo consentirà di stabilizzare il peso corporeo prima di iniziare a perderlo e costituirà un approccio più dolce alla dieta vera e propria.
  9. Dalla seconda settimana fino al raggiungimento del peso forma, bisogna fare riferimento al fabbisogno calorico personale calcolato al punto 5, per poter perdere mediamente il peso calcolato al punto 3.
  10. Quando, finalmente si è raggiunto il peso forma, bisogna continuare almeno per 10 giorni una dieta di mantenimento basata nuovamente sul fabbisogno calorico calcolato al punto 4, questa servirà per familiarizzare col corretto dosaggio dei cibi, adatto al mantenimento del peso.
  11. In seguito basterà controllare il peso corporeo ogni settimana, per verificare che le quantità di cibo ingerite continuino ad essere quelle corrette.

AUTODIETA

E' una applicazione on line, riservata agli iscritti di questo sito, che calcola tutti i dati personali ( peso forma, fabbisogni calorici, calorie dei cibi ecc.) necessari alla corretta composizione della propria dieta giornaliera, che è possibile ottenere quotidianamente in versione stampabile.
La tabella dietetica riporta, per ogni pasto, il peso di ogni alimento che si è deciso di includere, rispettando pienamente la procedura descritta nella presente pagina.
Autodieta, automaticamente, indica anche le categorie dei cibi più appropriate e sconsiglia quelle meno appropriate per ogni pasto selezionato, ma non preclude o impone nulla in senso assoluto. Questo permette di pianificare velocemente, giorno per giorno, la propria alimentazione per mantenere o raggiungere il proprio peso forma, senza dover mangiare cibi sgraditi.

UN ASPETTO DA NON SOTTOVALUTARE

E' quello legato ai gusti personali, il punto debole di molte diete consiste proprio nell'imporre alle persone di mangiare cibi sgraditi. Questo avviene, oltre che per la necessità di una corretta ed equilibrata alimentazione, anche perchè risulta più comodo fare riferimento a tabelle contenenti combinazioni preordinate di alimenti il cui calcolo calorico viene determinato sulla base di una semplice proporzione rispetto al peso corporeo.
Certo l'educazione alla scelta degli alimenti costituisce un aspetto importante per la salute del corpo, ma non si può, improvvisamente ritrovarsi a dover mangiare quantità di cibo esigue e per di più sgradite.
La cosa migliore è modificare l'alimentazione in modo graduale, prima adeguando solamente la quantità e la distribuzione dei cibi, in modo da cominciare ad ottenere dei risultati tangibili sul peso corporeo, in un secondo tempo, preoccupandosi eventualmente di sostituire i cibi abituali della propria alimentazione.




INTEGRAZIONE ALLA DIETA

L'integrazione consiste nell'aggiungere alla assunzione dei cibi naturali previsti dalla dieta, quella degli integratori alimentari, generalmente derivati dall'elaborazione e dalla concentrazione di prodotti naturali oppure da prodotti di sintesi chimica.
L'assunzione di integratori alimentari, benchè ampiamente promossa e consigliata, sia da spot pubblicitari che da molti operatori sportivi e dietologi (troppo spesso con eccessiva enfasi), non è mai indispensabile per le persone sane, soprattutto in una nazione come l'Italia, dove è possibile reperire in commercio tutti gli alimenti naturali necessari per una corretta e completa alimentazione.
Mentre gli integratori alimentari propriamente detti vengono usati, generalmente, per favorire aumenti di massa muscolare o il recupero di sali minerali persi durante prestazioni sportive, i così detti pasti sostitutivi servono, nella maggioranza dei casi, per apportare tutte le sostanze base, necessarie alla nutrizione, con il minimo delle calorie possibile.
Gli integratori alimentari e i pasti sostitutivi costituiscono, in effetti, solo una scorciatoia, che consente di assumere grandi dosi di determinati principi nutritivi, in quantità minimali di cibo (barrette, pillole, compresse, polveri o bevande), oppure maggiori quantità di cibo a basso contenuto calorico (pasti sostitutivi in busta, beveroni ecc.), ed analogamente a tutte le scorciatoie, se non è ben conosciuta, può far sbagliare strada.
Le insidie degli integratori alimentari sono costituite dalla qualità dei principi nutritivi e dalle sostanze impiegate per la loro aggregazione, colorazione e conservazione, che vengono utilizzate dalle ditte produttrici.
Infatti, mentre è possibile per chiunque stabilire dal sapore, prima di mangiare tutto, se una mela, o un pezzo di carne, è di buona o cattiva qualità, assumendo integratori alimentari non si ha la possibilità di farlo, salvo dopo averne constatato gli eventuali effetti negativi o positivi sulla propria salute.
Ovviamente, non si vuole fare alcun tipo di allarmismo in merito, tanto più che si potrebbe obiettare che anche i cibi naturali sono soggetti a possibile sofisticazione ed alterazione da parte dei grandi produttori e distributori, ma comunque, visto il proliferare di prodotti del settore, spesso importati e venduti clandestinamente, è preferibile seguire alcuni consigli:

  1. Fare uso di integratori alimentari solo ed esclusivamente quando ci si trova nell'impossibilità pratica, in determinati pasti, di consumare gli equivalenti cibi naturali.

  2. Orientare la propria scelta solamente verso prodotti che riportano l'autorizzazione del Ministero della Sanità e che elenchino con precisione tutti gli ingredienti in essi contenuti.

  3. Preferire integratori di marca nota ed ampiamente diffusi sul mercato.

  4. Acquistare i prodotti nei negozi specializzati piuttosto che nelle palestre.

  5. In caso di dubbio, o nella consapevolezza di allergie o intolleranze alimentari, prima di fare uso di integratori alimentari, è necessario farsi consigliare da un medico esperto in materia di nutrizione.