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17/09/2008 - PERICOLO DI CONCESSIONE DI VOTO AGLI IMMIGRATI




IL REVISIONISMO COSTITUZIONALE

Recentemente costituzionalisti improvvisati, pretendono di insegnare a gli italiani che qualunque straniero, solo perché vive e lavora in Italia, deve essere considerato "Cittadino" e quindi, pur non essendolo ancora diventato, debba godere di tutti i diritti che la Costituzione Italiana riserva ai propri cittadini, compreso quello di voto alle elezioni amministrative locali.
Fortunatamente, per definizione del diritto, e non solo quello italiano, i 2 requisiti menzionati, da soli, non possano essere considerati sufficienti alla concessione del diritto di voto, infatti, per essere definiti CITTADINI di una nazione, bisogna soprattutto esserci nati, oppure, per estensione, aver sposato un cittadino nativo ed aver dato origine ad una famiglia stabile per un certo numero di anni.


PERCHE' E' GIUSTO NON CONCEDERE FACILMENTE DIRITTI DI VOTO E CITTADINANZA ?

In pratica, i veri cittadini devono pienamente condividere il passato storico, culturale e sociale del paese cui appartengono, o, in alternativa, se sono stranieri, devono contribuire alla creazione di una famiglia stabile, secondo le regole dello stato che li ospita, nella quale almeno 1 dei due coniugi deve essere un cittadino per diritto di nascita, una famiglia avente lo scopo di procreare e fornire alla nazione nuove risorse natie.
Inoltre, poiché sposarsi, per uno straniero, non deve essere soltanto una scelta di comodo finalizzata ad ottenere diritti facilmente, ma deve servire soprattutto a verificare la reale accettazione dei valori nazionali e l'apprendimento della lingua, il periodo di tempo, trascorso il quale viene concessa la cittadinanza agli stranieri che hanno sposato un cittadino, è sempre stato superiore ai 5 anni, in genere 10.

Queste regole servono a scongiurare il pericolo di invasioni silenziose da parte degli stati più grandi e popolosi.
Se così non fosse stato fino ad ora, per una qualsiasi grande nazione in forte espansione demografica sarebbe stato facile prendere il controllo di un'altra nazione più piccola, semplicemente invadendola con la propria popolazione, e nel giro di pochi decenni, tutti gli immigrati, che semplicemente in virtù della loro presenza, avrebbero ottenuto automaticamente il diritto di voto, avrebbero potuto dirigere, secondo le direttive della loro nazione originaria, la nazione così facilmente occupata, assoggettandola politicamente.


I DOVERI SVOLTI DAI CITTADINI NON CONTANO PIU' NULLA ?

Va ricordato inoltre che ogni cittadino italiano maschio avente più di 30 anni ha dovuto, oltre che nascere in Italia, regalare un anno della propria vita allo stato, sotto forma di servizio di leva obbligatorio, per godere pienamente dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, compreso quello di voto.
Adesso, ci sono personaggi politici senza scrupoli che, contrariamente ad ogni logica, proprio nel periodo in cui l'Occidente sta finalmente capendo l'errore madornale di aver accolto indiscriminatamente immigrazione difficilmente integrabile o addirittura pericolosa, vogliono dare agli immigrati, la possibilità di venire e permanere senza nemmeno chiedere il permesso, poi di portarsi tutta la famiglia ed i parenti, in seguito di votare e candidarsi per le amministrazioni locali.
Il tutto, così in fretta, da non poter avere alcuna prova tangibile che siano disposti ad accettare i nostri valori, le nostre leggi o la nostra educazione e, oltretutto, senza alcuna garanzia che non abbandonino l'Italia, dopo averla eventualmente rovinata, per tornarsene a casa loro.


I FALSI PROFETI

I bugiardi affermano che il voto solo alle elezioni amministrative non possa pregiudicare nulla, gli italiani ingenui ci credono, ma è semplice intuire che, quando moltitudini di stranieri eleggeranno i loro rappresentanti politici qui in Italia, ottenere anche il diritto di voto per tutte le altre funzioni e cariche statali sarà semplicissimo e rapido.

Non bisogna essere dei profeti per prevedere che, nel giro di un ventennio, i primi comuni italiani, quelli piccoli che, in virtù delle loro eventuali realtà industriali o agricole, venissero interessati pesantemente da flussi immigratori omogenei ed organizzati, potrebbero cadere sotto amministrazioni completamente straniere, magari musulmane, perfino con componenti integraliste.
Tutto questo, volendo trascurare l'anomalia, tutta italiana, di aver già regolarizzato con sanatorie, una quantità di clandestini che corrisponde, attualmente, a quasi la metà di tutti gli immigrati regolari presenti.


"IL PERICOLO"

Il seguente schema fa capire cosa potrebbe succedere:

1) Arrivano immigrati clandestini in Italia.

2) Gli immigrati clandestini non vengono espulsi, per colpa di leggi permissive.

3) Gli immigrati clandestini vengono regolarizzati grazie a successive sanatorie e contratti di lavoro fittizi o stagionali.

4) Gli immigrati, ormai regolarizzati, ottengono il ricongiungimento famigliare ed il diritto di voto alle elezioni amministrative.

5) Gli immigrati si concentrano in comuni diversi, tendenzialmente suddivisi per gruppi etnici o religiosi.

6) Gli italiani, tendono ad abbandonare i suddetti comuni, infastiditi dalla incompatibilità della convivenza con moltitudini di stranieri di educazione e religioni diverse, che in virtù del loro numero, non sono più stimolati a cambiare le loro abitudini per integrarsi.

7) Gli immigrati raggiungono la maggioranza locale e, votando i loro rappresentanti, governano la città.

8) Due cittadine vicine abitate e governate da stranieri di etnia e religione differenti, iniziano ad osteggiarsi.

9) Si sono create le basi per l'inizio di guerre interetniche e religiose nel nostro paese.

Qualora si realizzasse l'indiscriminata concessione di cittadinanza e/o diritti di voto, equivarrebbe a consegnare, pezzo dopo pezzo, la nostra nazione nelle mani di invasori che, col potere demografico, invece di quello militare, ci conquisterebbero sfruttando le nostre stesse leggi, ma che, invece di assicurarci un futuro migliore di pacifica convivenza, non avendo avuto tempo di imparare a rispettarsi reciprocamente, si farebbero addirittura la guerra in casa nostra.
Forse la nostra società è davvero destinata a diventare multirazziale e multietnica, ma tanto più lenti saranno l'afflusso di immigrati e la relativa concessione di diritti, maggiore sarà la probabilità che la transizione avvenga in modo non traumatico.