CENNI SUL PASSATO STORICO DEI POPOLI DEL MEDIO ORIENTE
Fin dai tempi remoti antecedenti all'Occupazione Romana, le popolazioni mediorientali
e nord africane si rivelarono tra le più infide ed ostili, sempre in
competizione tra di loro per contendersi le risorse di un territorio che stava
diventando sempre più desertico col passare del tempo.
In seguito, con l'occupazione Romana e a dispetto dell'efficienza del loro
apparato militare ed amministrativo, i suddetti popoli eccelsero sempre, oltre
che per spirito di insubordinazione e ribellione, soprattutto per il fanatismo
delle loro religioni.
Nel Medio Evo, le famigerate popolazioni saracene, più di ogni altra,
si resero famose in Sud Europa per la crudeltà delle loro incursioni
di saccheggio e furono odiate e temute da tutte le popolazioni costiere del
Mediterraneo fino all'epoca delle Repubbliche Marinare.
Fecero seguito altri periodi storici sempre caratterizzati da guerre intestine
o contro eserciti d'occupazione o coloniali...
Fino al termine del secondo conflitto mondiale, dopo il quale, la maggior
parte dei popoli di fede islamica hanno riacquistato un discreto livello di
indipendenza, ma, invece che cercare di vivere in pace come hanno fatto tutti
gli stati europei, democratici e non, hanno continuato a combattersi reciprocamente,
sfruttando ogni possibile pretesto, spesso giustificato dalla loro incrollabile
fede.
Praticamente è da oltre 2000 anni che quei popoli, che secondo il loro
credo religioso dovrebbero essere illuminati da Dio, combattono ed uccidono
in suo nome, senza che ne abbiano tratto alcun beneficio.
LE CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI POSSONO ESSERE TRASMESSE
GENETICAMENTE ?
E' ormai noto che geneticamente vengono trasmesse le caratteristiche fisiche
degli individui, mentre, dall'alto del nostro intelletto, siamo portati a
pensare che umani buoni o cattivi non si nasce ma si diventa in base alle
condizioni di vita ed all'educazione ricevuta.
Tuttavia, così come le caratteristiche fisiche degli animali si evolvono
e, seppur lentamente, mutano per adattarsi all'ambiente, è altrettanto
vero che vi sono delle tendenze istintive e comportamentali che vengono tramandate
geneticamente di generazione in generazione, in molte specie, addirittura,
mettono in condizioni il neonato di essere completamente autosufficiente senza
aver ricevuto il benchè minimo insegnamento dai genitori.
Per esempio, l'uomo, nel corso della sua storia, favorendo gli incroci e la
selezione di razze canine per generazioni successive, è riuscito a
formare razze derivate che sono più aggressive ed altre più
docili, rispetto a quelle originali.
Questo, naturalmente, non significa che l'educazione e l'addestramento non
possano influenzare positivamente o negativamente gli appartenenti ad un certo
tipo di razza, ma indubbiamente è possibile generalizzare affermando
che alcune razze canine sono tendenzialmente più aggressive di altre
anche a parità di condizioni di vita.
Per quale ragione per la specie umana dovrebbero valere regole diverse?
In fin dei conti le nostre capacità intellettuali e discrezionali,
che attualmente sono responsabili per il 99% del nostro comportamento, sono
piuttosto brevi e recenti nel contesto della evoluzione della nostra specie.
E' plausibile pensare che anche l'uomo, più precisamente la parte più
primordiale ed istintiva del suo essere, sia in grado, in qualche misura,
di tramandare geneticamente le tendenze istintive-comportamentali ripetute
ed affinate nel corso di moltissime generazioni, soprattutto nelle popolazioni
che, ancora attualmente, invece che tendere ad eliminare certe forme di violenza,
le hanno addirittura istituzionalizzate, rendendo legali: le pubbliche decapitazioni,
amputazioni e lapidazioni, che ancora oggi sono permesse in diversi stati
arabi ed africani.
Per tanto, è logico immaginare che stili comportamentali ripetuti per
millenni, senza alcuna precedente interruzione generazionale, possano aver
reso alcuni soggetti geneticamente più inclini alla violenza ed al
fanatismo rispetto ad altri, anche a parità delle attuali educazione
e condizioni di vita.
NON BISOGNA STUPIRSI
In tal caso non ci sarebbe da stupirsi scoprendo che i terroristi di origine
mediorientale e nordafricana, che hanno commesso gli ultimi abominevoli attentati
in Occidente, fossero perfettamente integrati nelle società occidentali
e che, addirittura, alcuni di questi abbiano persino studiato nelle nostre
Università.
Questi delinquenti, nonostante siano nati e vissuti in Occidente, inconsapevolmente
si sono portati appresso un bagaglio "Memoria genetica istintivo-comportamentale"
di oltre 2000 anni di violenza e fanatismo, che la educazione di una sola
generazione, corrispondente alla loro intera vita in Occidente, non è
riuscita a frenare e che li ha resi vulnerabili al fascino dell'eroe della
fede.
Inoltre gli immigrati islamici, essendo pesantemente condizionati dalla loro
fede nel modo di vivere, tendono a mantenere le loro tradizioni e la loro
educazione originale più tenacemente e più a lungo di altre
popolazioni immigratorie, anzi, direttamente o indirettamente, cercano di
imporre agli altri le loro regole di vita.
Non basta una sola generazione di figli di immigrati nati in Europa per indurci
a pensare di trovarsi di fronte a dei cittadini occidentali, soprattutto quando
questi, nonostante vivano nella nostra società e frequentino le nostre
scuole, vengano educati in famiglia secondo le più intransigenti regole
dell'Islam, oppure, addirittura vengano successivamente reclutati, e ricondizionati
al fanatismo, in qualche campo di addestramento per terroristi vicino ai loro
paesi di origine.
COME DIFENDERCI DAL PERICOLO DEL TERRORISMO ISLAMICO ?
1) Visto l'alto potenziale della minaccia terroristica islamica, perché
un solo terrorista è in grado di uccidere decine o centinaia di persone
in una singola occasione;
2) Data l'imprevedibilità delle loro azioni che pregiudica l'efficacia
di qualsiasi misura di prevenzione attuabile dalle forze di polizia nell'ambito
delle leggi di una nazione democratica.
3) Vista l'alta incidenza percentuale dei terroristi e dei fiancheggiatori
in riferimento all'intera popolazione islamica immigratoria; senza peccare
di pessimismo è verosimile ipotizzare che almeno 1 islamico su 10 sia
integralista ed almeno 5 su cento approvino e/o sarebbero disposti a fiancheggiare
o intraprendere attività terroristiche contro l'occidente.
Non ci possiamo permettere il lusso di non generalizzare ponendo gli islamici
sullo stesso piano delle altre popolazioni immigratorie, perché attualmente
questo significa portare la morte a casa nostra.
Se è vero che abbiamo bisogno di immigrati, dobbiamo essere noi a scegliere
i popoli compatibili con la vita della nostra società, che si integrino
facilmente con le nostre culture e consuetudini, che non cerchino subdolamente
di condizionarci o imporci le loro regole e tento meno di attentare alle nostre
istituzioni e alla vita dei nostri popoli.
L'unica vera ed efficace misura di prevenzione contro il terrorismo islamico
e quella di negare l'accesso al nostro paese a tutti i mediorientali e nordafricani,
fino a quando non sia scomparsa la minaccia terroristica, e di espellere tutti
coloro che, già presenti, siano anche solo sospettati di essere integralisti.
In definitiva, a malincuore, è preferibile compiere una piccola ingiustizia
nei confronti degli islamici onesti e moderati, rifiutandone l'ingresso nel
nostro paese, piuttosto che mettere a repentaglio la vita del nostro popolo,
e se gli islamici moderati sono veramente in buona fede, saranno in grado
di comprenderne le ragioni.
Per concludere con una metafora: "Se non siamo in grado di riconoscere
con assoluta certezza i funghi buoni da quelli cattivi l'unico modo sicuro
per non rischiare la vita è quello di non raccoglierli".