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22/07/2005 - PERCHE' I FIGLI DEGLI IMMIGRATI POSSONO DIVENTARE TERRORISTI ISLAMICI (riferimento attentato Metropolitana di Londra)




CENNI SUL PASSATO STORICO DEI POPOLI DEL MEDIO ORIENTE

Fin dai tempi remoti antecedenti all'Occupazione Romana, le popolazioni mediorientali e nord africane si rivelarono tra le più infide ed ostili, sempre in competizione tra di loro per contendersi le risorse di un territorio che stava diventando sempre più desertico col passare del tempo.

In seguito, con l'occupazione Romana e a dispetto dell'efficienza del loro apparato militare ed amministrativo, i suddetti popoli eccelsero sempre, oltre che per spirito di insubordinazione e ribellione, soprattutto per il fanatismo delle loro religioni.

Nel Medio Evo, le famigerate popolazioni saracene, più di ogni altra, si resero famose in Sud Europa per la crudeltà delle loro incursioni di saccheggio e furono odiate e temute da tutte le popolazioni costiere del Mediterraneo fino all'epoca delle Repubbliche Marinare.

Fecero seguito altri periodi storici sempre caratterizzati da guerre intestine o contro eserciti d'occupazione o coloniali...

Fino al termine del secondo conflitto mondiale, dopo il quale, la maggior parte dei popoli di fede islamica hanno riacquistato un discreto livello di indipendenza, ma, invece che cercare di vivere in pace come hanno fatto tutti gli stati europei, democratici e non, hanno continuato a combattersi reciprocamente, sfruttando ogni possibile pretesto, spesso giustificato dalla loro incrollabile fede.

Praticamente è da oltre 2000 anni che quei popoli, che secondo il loro credo religioso dovrebbero essere illuminati da Dio, combattono ed uccidono in suo nome, senza che ne abbiano tratto alcun beneficio.


LE CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI POSSONO ESSERE TRASMESSE GENETICAMENTE ?

E' ormai noto che geneticamente vengono trasmesse le caratteristiche fisiche degli individui, mentre, dall'alto del nostro intelletto, siamo portati a pensare che umani buoni o cattivi non si nasce ma si diventa in base alle condizioni di vita ed all'educazione ricevuta.
Tuttavia, così come le caratteristiche fisiche degli animali si evolvono e, seppur lentamente, mutano per adattarsi all'ambiente, è altrettanto vero che vi sono delle tendenze istintive e comportamentali che vengono tramandate geneticamente di generazione in generazione, in molte specie, addirittura, mettono in condizioni il neonato di essere completamente autosufficiente senza aver ricevuto il benchè minimo insegnamento dai genitori.
Per esempio, l'uomo, nel corso della sua storia, favorendo gli incroci e la selezione di razze canine per generazioni successive, è riuscito a formare razze derivate che sono più aggressive ed altre più docili, rispetto a quelle originali.
Questo, naturalmente, non significa che l'educazione e l'addestramento non possano influenzare positivamente o negativamente gli appartenenti ad un certo tipo di razza, ma indubbiamente è possibile generalizzare affermando che alcune razze canine sono tendenzialmente più aggressive di altre anche a parità di condizioni di vita.

Per quale ragione per la specie umana dovrebbero valere regole diverse?
In fin dei conti le nostre capacità intellettuali e discrezionali, che attualmente sono responsabili per il 99% del nostro comportamento, sono piuttosto brevi e recenti nel contesto della evoluzione della nostra specie.

E' plausibile pensare che anche l'uomo, più precisamente la parte più primordiale ed istintiva del suo essere, sia in grado, in qualche misura, di tramandare geneticamente le tendenze istintive-comportamentali ripetute ed affinate nel corso di moltissime generazioni, soprattutto nelle popolazioni che, ancora attualmente, invece che tendere ad eliminare certe forme di violenza, le hanno addirittura istituzionalizzate, rendendo legali: le pubbliche decapitazioni, amputazioni e lapidazioni, che ancora oggi sono permesse in diversi stati arabi ed africani.

Per tanto, è logico immaginare che stili comportamentali ripetuti per millenni, senza alcuna precedente interruzione generazionale, possano aver reso alcuni soggetti geneticamente più inclini alla violenza ed al fanatismo rispetto ad altri, anche a parità delle attuali educazione e condizioni di vita.


NON BISOGNA STUPIRSI

In tal caso non ci sarebbe da stupirsi scoprendo che i terroristi di origine mediorientale e nordafricana, che hanno commesso gli ultimi abominevoli attentati in Occidente, fossero perfettamente integrati nelle società occidentali e che, addirittura, alcuni di questi abbiano persino studiato nelle nostre Università.
Questi delinquenti, nonostante siano nati e vissuti in Occidente, inconsapevolmente si sono portati appresso un bagaglio "Memoria genetica istintivo-comportamentale" di oltre 2000 anni di violenza e fanatismo, che la educazione di una sola generazione, corrispondente alla loro intera vita in Occidente, non è riuscita a frenare e che li ha resi vulnerabili al fascino dell'eroe della fede.
Inoltre gli immigrati islamici, essendo pesantemente condizionati dalla loro fede nel modo di vivere, tendono a mantenere le loro tradizioni e la loro educazione originale più tenacemente e più a lungo di altre popolazioni immigratorie, anzi, direttamente o indirettamente, cercano di imporre agli altri le loro regole di vita.
Non basta una sola generazione di figli di immigrati nati in Europa per indurci a pensare di trovarsi di fronte a dei cittadini occidentali, soprattutto quando questi, nonostante vivano nella nostra società e frequentino le nostre scuole, vengano educati in famiglia secondo le più intransigenti regole dell'Islam, oppure, addirittura vengano successivamente reclutati, e ricondizionati al fanatismo, in qualche campo di addestramento per terroristi vicino ai loro paesi di origine.


COME DIFENDERCI DAL PERICOLO DEL TERRORISMO ISLAMICO ?

1) Visto l'alto potenziale della minaccia terroristica islamica, perché un solo terrorista è in grado di uccidere decine o centinaia di persone in una singola occasione;

2) Data l'imprevedibilità delle loro azioni che pregiudica l'efficacia di qualsiasi misura di prevenzione attuabile dalle forze di polizia nell'ambito delle leggi di una nazione democratica.

3) Vista l'alta incidenza percentuale dei terroristi e dei fiancheggiatori in riferimento all'intera popolazione islamica immigratoria; senza peccare di pessimismo è verosimile ipotizzare che almeno 1 islamico su 10 sia integralista ed almeno 5 su cento approvino e/o sarebbero disposti a fiancheggiare o intraprendere attività terroristiche contro l'occidente.

Non ci possiamo permettere il lusso di non generalizzare ponendo gli islamici sullo stesso piano delle altre popolazioni immigratorie, perché attualmente questo significa portare la morte a casa nostra.

Se è vero che abbiamo bisogno di immigrati, dobbiamo essere noi a scegliere i popoli compatibili con la vita della nostra società, che si integrino facilmente con le nostre culture e consuetudini, che non cerchino subdolamente di condizionarci o imporci le loro regole e tento meno di attentare alle nostre istituzioni e alla vita dei nostri popoli.
L'unica vera ed efficace misura di prevenzione contro il terrorismo islamico e quella di negare l'accesso al nostro paese a tutti i mediorientali e nordafricani, fino a quando non sia scomparsa la minaccia terroristica, e di espellere tutti coloro che, già presenti, siano anche solo sospettati di essere integralisti.

In definitiva, a malincuore, è preferibile compiere una piccola ingiustizia nei confronti degli islamici onesti e moderati, rifiutandone l'ingresso nel nostro paese, piuttosto che mettere a repentaglio la vita del nostro popolo, e se gli islamici moderati sono veramente in buona fede, saranno in grado di comprenderne le ragioni.
Per concludere con una metafora: "Se non siamo in grado di riconoscere con assoluta certezza i funghi buoni da quelli cattivi l'unico modo sicuro per non rischiare la vita è quello di non raccoglierli".