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15/01/2009 - COMBATTIMENTI DI GAZA tra Israeliani e Palestinesi




I FATTI

1) Assoluta indisposizione da parte dei palestinesi, e di molti altri stati arabi che istigano ed armano il popolo palestinese, di voler riconoscere la legittimità dello Stato di Israele.

2) Riluttanza di Israele nell'accettare la formazione di un Stato Palestinese, soprattutto nei territori occupati militarmente durante la guerra dei 6 giorni, che Israele aveva annesso e colonizzato come risarcimento danni di guerra.

3) I palestinesi non possiedono un esercito regolare.

4) Gli Ebrei possiedono uno dei più potenti eserciti del Medio Oriente.

5) I palestinesi non hanno mai avuto un governo unitario, ma sono sempre stati guidati da fazioni paramilitari spesso in lotta tra loro, come Hamas, la più oltranzista e terroristica organizzazione che, da sempre, ha dichiarato di volere l'annientamento dello stato israeliano, prodigandosi di organizzare ed attuare stragi di ebrei, senza mai fare distinzioni tra militari, civili, donne e bambini.

6) Gli israeliani hanno sempre avuto un governo unitario e rappresentativo, che, pur promovendo pesanti rappresaglie militari contro i terroristi, quando gli attentati terroristici si intensificavano, con notevoli danni collaterali per il popolo palestinese, ha sempre saputo rispettare gli impegni presi per cercare di giungere ad una risoluzione della crisi.

7) I palestinesi soffrono ormai da quasi mezzo secolo per l'embargo e tutte le altre iniziative, prese dai governi Israeliani che si sono succeduti, miranti a mantenere basso il potenziale offensivo terroristico dei palestinesi.

8) Gli Ebrei soffrono da altrettanto tempo, per gli attentati terroristici e la paura che questi generano nel territorio dello stato di Israele, ma anche per l'insicurezza generata dalla continua minaccia incombente da parte dell'IRAN e di altri stati arabi che ne vorrebbero l'annientamento.

9) Tutti i tentativi di negoziati che miravano ad ottenere una pace duratura tra israeliani e palestinesi, sono sempre sfumati per colpa di attentati contro Israele, quindi per colpa dei palestinesi e di Hamas, i quali, senza alcun rispetto per i negoziati e per tutte le nazioni che si sono impegnate a promuoverli, non hanno mai cessato veramente di colpire Israele.

10) Tutte le brevi tregue, accettate dai terroristi palestinesi quando le rappresaglie israeliane si facevano più pressanti, non sono mai state usate come punto di partenza per la costruzione di un dialogo costruttivo, ma sono sempre e solo servite per riorganizzare il potenziale offensivo terroristico.

11) Con le ultime elezioni democratiche, i palestinesi hanno scelto di essere governati proprio da Hamas.

12) Da quando il governo di Hamas si è instaurato, i razzi continuano a cadere sui territori israeliani, prima dal Libano, in seguito dai territori di Gaza.

13) In seguito all'intensificarsi dei lanci di razzi su Israele, l'attuale governo israeliano ha dato il via ad una delle più sanguinose azioni militari contro Hamas che siano mai state intraprese, con un numero di vittime civili palestinesi senza precedenti.


ANALISI

Purtroppo la vittoria di Hamas alle elezioni democratiche in Palestina ha innescato due effetti devastanti per la pace in Medio Oriente: da parte palestinese, ha rafforzato sia dal punto di vista numerico che strategico e militare il terrorismo anti-semita, da parte israeliana, ha tolto i freni inibitori alle azioni militari repressive.
Prima delle elezioni Hamas poteva solo essere considerato una fazione di terroristi palestinesi, mentre la maggioranza dei palestinesi, agli occhi di tutto il mondo, poteva ancora ritenersi brava gente innocente, adesso invece si ha la prova che la maggioranza del popolo palestinese è composto da terroristi, perché hanno votato a maggioranza una associazione terroristica, contraria alla pace, e, in definitiva, hanno dimostrato di pensare che sia giusto fare stragi di Ebrei.

Da molte parti politiche e da molte trasmissioni giornalistiche provengono critiche che condannano prevalentemente Israele per l'alto numero di vittime civili palestinesi, causato dalle azioni militari intraprese contro Hamas; purtroppo oggi come oggi, i palestinesi sono Hamas , per tale ragione più della metà delle presunte vittime civili in età di ragione, sono da considerarsi comunque nemici di Israele.

Alla luce degli ultimi eventi, per chi non se ne fosse ancora reso conto, quella che si combatte a Gaza non è più una della tante battaglie, già viste in passato, dell'esercito regolare Israeliano contro un gruppo di terroristi infiltrati tra la popolazione palestinese, bensì la guerra dello Stato di Israele contro quello di Hamas.
Il fatto che gli israeliani vestano una divisa mentre i palestinesi ne siano privi, non comporta alcuna differenza, il fatto che da una parte ci siano poche vittime mentre dall'altra ve ne siano molte, dipende solo da un mero rapporto quantitativo e qualitativo delle forze in campo, il fatto che le vittime civili di questa guerra siano quasi esclusivamente palestinesi dipende solo dalla circostanza che si combatte in agglomerati urbani palestinesi.
Se il governo Hamas avesse avuto la capacità offensiva di distruggere lo stato di Israele e sterminare tutti gli ebrei lo avrebbe già fatto, il governo palestinese non ha mai lesinato sul lancio di bombe e razzi contro Israele, si è sempre adoperato al 100% delle proprie possibilità.
Invece Israele si è sempre limitato, fino ad ora, perché pur disponendo di un apparato bellico che gli avrebbe facilmente consentito di annientare il popolo palestinese, ha sempre cercato di colpire obiettivi militari, che purtroppo, oggi più che mai, coincidono con siti civili.

Certo è molto più difficile colpire soldati nemici che si vestono come civili e si appostano tra i civili, questo comporta un alto numero di vittime non belligeranti, ma oltre al fatto che Hamas non ha mai fatto distinzioni tra ebrei civili e militari, anzi ha sempre privilegiato obiettivi civili, al punto di esasperazione in cui ha portato gli israeliani, non si può condannare Israele perché preferisce rischiare di colpire dei civili palestinesi per non voler sacrificare più soldati del necessario.
Siamo noi Occidentali benpensanti che, continuando a vedere alla TV operazioni militari riguardanti le missioni di Pace-Keeping delle nostre forze armate, ci siamo dimenticati di come vengono combattute le guerre, o siamo portati a pensare che la guerra debba essere gestita come una missione di Pace, o come un incontro sportivo.

In guerra la proporzionalità tra offesa e reazione è una utopia, sta a vedere che adesso la parte offesa (quella colpita per prima), che nel caso in questione è anche la più forte, dovrebbe mettersi a contare con precisione i propri morti per uccidere solo un equivalente numero di nemici, poi dovrebbe fermarsi ed aspettare un nuovo attacco prima di riprendere le operazioni, oppure qualcosa tipo Orazi e Curiazi, certo sarebbe molto sportivo, ma di difficile applicazione, perché in questa guerra, soprattutto ai palestinesi, mancano due cose essenziali: un codice di guerra condiviso ed il rispetto per il nemico e per la vita umana in genere.

I palestinesi nella loro assoluta ignoranza e presunzione, non riescono a capire che, in qualità di parte più debole, dovrebbero essere i primi a cercare il dialogo con il popolo Israeliano, senza contare che cessando le ostilità contro Israele, l'embargo verrebbe presto rimosso, e con esso anche i disagi e le sofferenze quotiiane, del resto è impensabile che i palestinesi possano vincere una guerra con un rapporto di perdite così sfavorevole.
Per le suddette ragioni, e dal momento che Israele essendo la parte più forte non può certo arrendersi, o accettare che uno stato confinante possa essere governato da terroristi ostili, la pace si potrà ottenere solo quando il popolo palestinese avrà subito perdite tali da capire che i movimenti terroristici come Hamas non rappresentano la soluzione bensì il problema.


L'EUROPA NON FA NULLA ?

Speriamo ! Mandare i nostri soldati in Medio Oriente a fare da parafulmine in questa guerra, non mi sembra molto sensato, soprattutto quando una delle due parti in causa ha già dimostrato di non avere nè regole né scrupoli di farsi scudo con i loro stessi connazionali.
Specialmente perché i soldati assegnati alla eventuale missione di pace, sarebbero comunque considerati nemici dai palestinesi e fatti oggetto di attentati, per il semplice motivo che riconoscendo lo stato di Israele, dovrebbero, oltre che impedire nuove azioni militari delle forze israeliane, provvedere anche al disarmo dei palestinesi, per evitare nuovi lanci di ordigni verso Israele.



GIORNALISMO SPAZZATURA

la cosa più raccapricciante è vedere trasmissioni di giornalisti italiani che, abbracciando spudoratamente la causa di un popolo da sempre ostile all'Occidente, creano i presupposti per importare il conflitto in Europa e danno la parola ad immigrati in malafede, i quali, invece di attivarsi in prima persona per promuovere la pace nel loro paese di origine, fanno propaganda dalla nostre reti televisive nazionali.