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01/04/2007 - CICLO DELLA CIVILTA' E DELLA GIUSTIZIA




PERCHE IN ITALIA AVVENGONO ANCORA CRIMINI EFFERATI NON COLLEGABILI ALLA CRIMINALITA' ?

Ci stupiamo che nel nostro paese, considerato tra i più civili del mondo, sempre più frequentemente si manifestino eventi di cronaca efferati, aventi come protagonisti persone che erano considerate normali, ben pensanti o di buona famiglia, non di estrazione delinquenziale, che improvvisamente, apparentemente senza un valido motivo, si rendono responsabili di feroci fatti di sangue.

Questo accade perché nella giungla di leggi, decreti e regolamenti, di cui bisogna tener conto per vivere e per lo svolgimento dei processi, la burocrazia ha preso il sopravvento e, oltre ad allungare fuori misura la durata dei processi, frustrando il desiderio di giustizia dei cittadini, sempre più frequentemente le decisioni finali sono influenzate dai cavilli processuali piuttosto che dai fatti accaduti.

Questa situazione, fa sì che molti cittadini che sono vittime di reiterati disagi quotidiani provocati da altri, quali ad esempio sono i rumori molesti, le piccole dispute condominiali, ecc. per non voler ricorrere ad un iter processuale lento e dispendioso, preferiscono sopportare e tirare a campare. Purtroppo non tutti hanno lo stesso limite di sopportazione e quando viene superato tale limite, improvvisamente, anni di frustrazioni o di vita disturbata sfociano in raptus di comportamenti aggressivi, che possono condurre ad episodi di cronaca nera, apparentemente ingiustificati perchè provocati da un singolo e trascurabile evento, ma che in realtà rappresenta solo l'apice di quanto è stato subito ed accumulato nel corso di anni.

Bisogna anche considerare che le leggi per poter essere rispettate devono essere conosciute dal popolo, ma le nostre sono così numerose, ed a volte contraddittorie, che nemmeno chi è del mestiere, come avvocati e magistrati, le conoscono tutte. Quindi come possono farlo i cittadini comuni ?
Inoltre la presenza di tante leggi, non esime i giudici dal dover comunque analizzare ogni singolo caso nella sua fattispecie, pertanto, tutto il lavoro processuale di giudici ed avvocati, che riguarda la consultazione ed interpretazione della norma giuridica, diventa tanto lento quanto poco utile, e più che soddisfare il requisito di giustizia, si preoccupa di soddisfare le necessità della burocrazia processuale.

Questa situazione può solo far valere l'equazione: "Troppa legge = niente legge", tanto più che la legge italiana, invece di considerare lecito tutto quello che non è espressamente vietato, da troppi anni ormai tende a considerare vietato tutto quello che non è esplicitamente consentito.
Tale situazione comporta necessariamente l'esagerata proliferazione di codici ed articoli, perchè mentre è relativamente semplice codificare solo i comportamenti illeciti, è praticamente impossibile codificare e prevedere tutti i comportamenti leciti.


Filosoficamente parlando l'evoluzione della civiltà e della giustizia può essere descritta brevemente dal seguente schema:


CICLO DELLA CIVILTA' E DELLA GIUSTIZIA

1) L'uomo esce dal caos e crea la Società Civile

2) L'uomo rinuncia a farsi Giustizia da solo

3) La Società Civile affida la Giustizia alla Legalità

4) La Legalità si avvale della Burocrazia

5) La Burocrazia legale si autoalimenta e cresce a dismisura

6) La Legalità distrugge la Giustizia

7) L'uomo torna a farsi giustizia da solo

8) La Società Civile termina e l'uomo ritorna nel caos.

In Italia siamo nella fase 6 , purtroppo l'equilibrio si sarebbe dovuto trovare nella fase 4.