PERCHE IN ITALIA AVVENGONO ANCORA CRIMINI EFFERATI NON
COLLEGABILI ALLA CRIMINALITA' ?
Ci stupiamo che nel nostro paese, considerato tra i più civili del
mondo, sempre più frequentemente si manifestino eventi di cronaca efferati,
aventi come protagonisti persone che erano considerate normali, ben pensanti
o di buona famiglia, non di estrazione delinquenziale, che improvvisamente,
apparentemente senza un valido motivo, si rendono responsabili di feroci fatti
di sangue.
Questo accade perché nella giungla di leggi, decreti e regolamenti,
di cui bisogna tener conto per vivere e per lo svolgimento dei processi, la
burocrazia ha preso il sopravvento e, oltre ad allungare fuori misura la durata
dei processi, frustrando il desiderio di giustizia dei cittadini, sempre più
frequentemente le decisioni finali sono influenzate dai cavilli processuali
piuttosto che dai fatti accaduti.
Questa situazione, fa sì che molti cittadini che sono vittime di reiterati
disagi quotidiani provocati da altri, quali ad esempio sono i rumori molesti,
le piccole dispute condominiali, ecc. per non voler ricorrere ad un iter processuale
lento e dispendioso, preferiscono sopportare e tirare a campare. Purtroppo
non tutti hanno lo stesso limite di sopportazione e quando viene superato
tale limite, improvvisamente, anni di frustrazioni o di vita disturbata sfociano
in raptus di comportamenti aggressivi, che possono condurre ad episodi di
cronaca nera, apparentemente ingiustificati perchè provocati da un
singolo e trascurabile evento, ma che in realtà rappresenta solo l'apice
di quanto è stato subito ed accumulato nel corso di anni.
Bisogna anche considerare che le leggi per poter essere rispettate devono
essere conosciute dal popolo, ma le nostre sono così numerose, ed a
volte contraddittorie, che nemmeno chi è del mestiere, come avvocati
e magistrati, le conoscono tutte. Quindi come possono farlo i cittadini comuni
?
Inoltre la presenza di tante leggi, non esime i giudici dal dover comunque
analizzare ogni singolo caso nella sua fattispecie, pertanto, tutto il lavoro
processuale di giudici ed avvocati, che riguarda la consultazione ed interpretazione
della norma giuridica, diventa tanto lento quanto poco utile, e più
che soddisfare il requisito di giustizia, si preoccupa di soddisfare le necessità
della burocrazia processuale.
Questa situazione può solo far valere l'equazione: "Troppa
legge = niente legge", tanto più che la legge italiana, invece
di considerare lecito tutto quello che non è espressamente vietato,
da troppi anni ormai tende a considerare vietato tutto quello che non è
esplicitamente consentito.
Tale situazione comporta necessariamente l'esagerata proliferazione di codici
ed articoli, perchè mentre è relativamente semplice codificare
solo i comportamenti illeciti, è praticamente impossibile codificare
e prevedere tutti i comportamenti leciti.
Filosoficamente parlando l'evoluzione della civiltà e della giustizia
può essere descritta brevemente dal seguente schema:
CICLO DELLA CIVILTA' E DELLA GIUSTIZIA
1) L'uomo esce dal caos e crea la Società Civile
2) L'uomo rinuncia a farsi Giustizia da solo
3) La Società Civile affida la Giustizia alla Legalità
4) La Legalità si avvale della Burocrazia
5) La Burocrazia legale si autoalimenta e cresce a dismisura
6) La Legalità distrugge la Giustizia
7) L'uomo torna a farsi giustizia da solo
8) La Società Civile termina e l'uomo ritorna nel caos.
In Italia siamo nella fase 6 , purtroppo l'equilibrio si sarebbe dovuto
trovare nella fase 4.